Salve a tutti!❤
Oggi ospite sul blog un'autrice direttamente dalla SVIZZERA! Parliamo di Sara Earine, autrice della saga fantasy Scacchi grigi😉.
CHI È SARA EARINE?
Sara Earine vive in Svizzera ed è cresciuta bilingue.È diplomata alla facoltà di teologia in religione e pedagogia e ha un certificato in scrittura creativa.
Nel 2018 pubblica il suo libro d’esordio, un fantasy intitolato “Il Bianco Tristano”, con le Edizioni Il Papavero. Seguono nel 2022 la pubblicazione dei primi due libri della trilogia, “Scacchi grigi 1 - Il segreto della custode” e “Scacchi grigi 2 - I Tre Doni”. In estate 2023 si prevede l’uscita di “Scacchi grigi 3 - l’alfiere caduto”.
Nel tempo libero suona la viola in orchestra, fa interventi musicali cantando da soprano a incontri culturali e nelle Chiese e per l’appunto scrive fantasy. Per alcuni anni è stata blogger, con lo pseudonimo Saraie Earine, occupandosi di due rubriche e scrivendo alcune recensioni, con lo scopo di sensibilizzare e creare uno spazio per il dialogo fra autori e lettori appassionati al fantasy, genere cui attribuisce un grande potenziale di espressività e comunicazione.
LE SUE OPERE
- Il Bianco Tristano (2018)
- Scacchi grigi 1 - Il segreto della custode (2022)
- Scacchi grigi 2 - I Tre Doni (2022)
- Scacchi grigi 3 - L'alfiere caduto (2023)
Qui sotto trovate l'intervista che le ho fatto. Buona lettura!😊
INTERVISTA
Paper&Popcorn: Ciao Sara e benvenuta sul mio blog! Presentati ai nostri lettori...
Sara: Innanzitutto grazie di cuore per questo invito a partecipare all'intervista. Mi chiamo Sara Earine, autrice fantasy italo-svizzera e nutro sin da piccola una grande passione per le parole, in qualsiasi forma e lingua esse si presentino. Ho preso coraggio grazie a eventi culturali organizzati nella mia città da Antonia Cianciulli e così con le Edizioni Il Papavero, che partecipavano regolarmente, ho avuto l'occasione di pubblicare Il Bianco Tristano, mio libro d'esordio che sarebbe il prequel della trilogia Scacchi grigi.
Paper&Popcorn: Prima domanda: quando è nata la tua passione per la scrittura?
Sara: Sin dai primi anni alle elementari leggevo inarrestabile corposi volumi della biblioteca della scuola, tanto che la bibliotecaria mi chiedeva quali titoli suggerivo di aggiungere. Con i miei genitori "svaligiavo" regolarmente una libreria a Erba, il che mi ha permesso di coltivare il piacere di leggere in entrambe le mie madrelingue.
Scrivere è stato un percorso parallelo in tutto questo. Non è mai stato un obiettivo, bensì una necessità. Tutti abbiamo un metodo per riflettere su ciò che impariamo, per esprimere ciò che viviamo e per comunicare ad altri ciò che pensiamo e sentiamo. Scrivere è stato il mio metodo per fare tutto ciò. E con questo prevengo una domanda forse scontata, ma che sorge spontanea: perché scrivere fantasy e non poesie o un diario o qualsiasi altro genere letterario? Non si può scindere il mio modo di leggere, scrivere e interpretare il fantasy dal carnevale di Lucerna. Amo il carnevale sin da piccola, qui nel centro Svizzera è una festa molto sentita. Ricordo che mi sono sempre chiesta se i colori e la gioia sprigionata tra maschere e costumi fosse in realtà il vero volto della mia città, un fragoroso turbinio di carri colorati e bande musicali. Con la stessa ambiguità mi approccio al fantasy: “illudo” chi legge che si tratti di un racconto di fantasia e così lo porto a guardare ciò che ci circonda con occhi diversi. Tutti abbiamo bisogno di più punti di vista per riconoscere la verità. Perché secondo me la verità è una, ma la sua complessità è tale che ognuno di noi può vederne solo un frammento e con questi frammenti siamo chiamati a tentare di ricostruirla insieme.
Scrivere è stato un percorso parallelo in tutto questo. Non è mai stato un obiettivo, bensì una necessità. Tutti abbiamo un metodo per riflettere su ciò che impariamo, per esprimere ciò che viviamo e per comunicare ad altri ciò che pensiamo e sentiamo. Scrivere è stato il mio metodo per fare tutto ciò. E con questo prevengo una domanda forse scontata, ma che sorge spontanea: perché scrivere fantasy e non poesie o un diario o qualsiasi altro genere letterario? Non si può scindere il mio modo di leggere, scrivere e interpretare il fantasy dal carnevale di Lucerna. Amo il carnevale sin da piccola, qui nel centro Svizzera è una festa molto sentita. Ricordo che mi sono sempre chiesta se i colori e la gioia sprigionata tra maschere e costumi fosse in realtà il vero volto della mia città, un fragoroso turbinio di carri colorati e bande musicali. Con la stessa ambiguità mi approccio al fantasy: “illudo” chi legge che si tratti di un racconto di fantasia e così lo porto a guardare ciò che ci circonda con occhi diversi. Tutti abbiamo bisogno di più punti di vista per riconoscere la verità. Perché secondo me la verità è una, ma la sua complessità è tale che ognuno di noi può vederne solo un frammento e con questi frammenti siamo chiamati a tentare di ricostruirla insieme.
Paper&Popcorn: Oltre allo scrivere, come ti piace passare il tuo tempo libero?
Sara: Inevitabilmente studio e lavoro, ma a parte questo amo cantare e suono in un'orchestra. Quando tutto manca disegno, mi piace anche uscire e passeggiare, oppure mi metto a sperimentare con carta, forbici e quant'altro. Nel peggiore dei casi entro in una fase creativa e ne vengo fuori con un nuovo alfabeto inventato.
Paper&Popcorn: Quali letture prediligi? Leggi libri di tutti i generi o ce ne sono alcuni che apprezzi più di altri?
Sara: La risposta qui forse è un po' scontata, ma comunque il genere che più mi piace leggere è il fantasy, che sia quello classico o Low Fantasy. Quando esco dalla mia "comfort zone" ho un'inclinazione per l'horror e i thriller. Nei libri che leggo cerco sempre azione e imprevedibilità. Negli ultimi anni ho iniziato ad apprezzare i manga e alcuni webtoon. Sempre negli ultimi anni ho deciso di "recuperare" numerosi volumi di letteratura classica, tra cui mi sento di citare L'isola del tesoro, Il mago di Oz e L'Iliade; quest'ultima è diventata il mio tallone d'Achille nonostante mi piaccia molto. Recentemente ho letto Vestigia Amoris che raccomando a chiunque ami il paranormal romance: Giorgia ha fatto un esordio alla grande! Insomma, sì ho una preferenza per l'azione e per il fantasy, ma se un libro è fuori dalla mia "comfort zone" corre comunque il rischio di diventare il mio prossimo pasto!
Paper&Popcorn: 3 autori di cui consiglieresti le opere ai lettori del blog:
Sara: Terribile, perché solo tre? Per limitarmi lo stesso, presente il detto "vedi Napoli e poi muori"? Ora del detto ne faccio una variante "librosa". Vedi questi tre libri e poi muori: L’uomo della sabbia di E. T. A. Hoffmann, Il ritratto di Dorian Gray di Oscar Wilde e infine Le porte di Eterna/Il principe del drago di Chiara Piunno.
Paper&Popcorn: Scacchi grigi: questo il titolo della tua saga fantasy. Parlaci di come è nata l'ispirazione per questa storia...
Sara: Per l'ispirazione della trilogia bisogna distinguere due momenti: la notte in cui è iniziato tutto e il momento in cui sono riuscita, dopo dodici lunghi anni, a capire come finalmente poteva funzionare la trama.
Lo ricordo ancora. Stavo dormendo. Improvvisamente nella mia mente è balenata una scena di battaglia in mezzo alla mia città, ho visto tutti i personaggi in movimento e come ho realizzato che quello doveva essere il gran finale ecco che il tempo si è fermato e io ho iniziato a muovermi tra le rovine della città, le auto ammaccate e questi personaggi colorati e immobili. Trattenendomi davanti a ogni personaggio, mi sembrava di srotolare la loro storia personale e di comprendere ogni passo che li aveva portati fino a lì. Per questo motivo Scacchi grigi doveva per forza essere un racconto corale, sin dalla sua origine: ognuno di questi personaggi aveva il diritto di essere ascoltato e nulla sarebbe stato possibile se uno solo di loro si fosse tirato indietro. Così è venuta fuori tutta la storia, con tutti i limiti linguistici e stilistici di una bambina. Dovendo dare un titolo alla trilogia che prendeva forma nella mia testa, scelsi "L'Arcobaleno", perché nella mia memoria erano rimasti vividi i colori delle giacche e dei caschi dei protagonisti. Ricordo che la mattina dopo, a scuola, non riuscivo a pensare ad altro e con una penna verde ho iniziato a scrivere quella scena finale. Altro che ascoltare il maestro.
Nel corso degli anni la trilogia è cresciuta e maturata assieme a me. Oso paragonare il percorso di scrittura, riscrittura e di editing a un'odissea che è durata tredici anni prima della pubblicazione. Il problema più grande lo rappresentava Nora, protagonista del primo libro della trilogia. Un po' come Poseidone, Circe e Calypso, lei continuava a mettermi i bastoni tra le ruote e a impedire l'andamento della trama. Non riuscivo ad arrivare alla scena finale che era l'origine di tutto. Volendo, potremmo dire che faticavo a tornare a "Itaca", come Ulisse. Stufa di girare in lungo e in largo nella riscrittura di scene e capitoli, mi sono distratta con mio fratello giocando a scacchi. (Per la cronaca, mi batteva sempre.) Tra l'altro, con tanta pazienza, era riuscito a farmi appassionare a due anime: Fullmetal Alchemist e Code Geass. Credo che vedere questi due anime e discuterne con lui sia stato il momento della svolta: ero pronta per chiudere la partita iniziata da bambina, una partita che ora portava il titolo Scacchi grigi.
Lo ricordo ancora. Stavo dormendo. Improvvisamente nella mia mente è balenata una scena di battaglia in mezzo alla mia città, ho visto tutti i personaggi in movimento e come ho realizzato che quello doveva essere il gran finale ecco che il tempo si è fermato e io ho iniziato a muovermi tra le rovine della città, le auto ammaccate e questi personaggi colorati e immobili. Trattenendomi davanti a ogni personaggio, mi sembrava di srotolare la loro storia personale e di comprendere ogni passo che li aveva portati fino a lì. Per questo motivo Scacchi grigi doveva per forza essere un racconto corale, sin dalla sua origine: ognuno di questi personaggi aveva il diritto di essere ascoltato e nulla sarebbe stato possibile se uno solo di loro si fosse tirato indietro. Così è venuta fuori tutta la storia, con tutti i limiti linguistici e stilistici di una bambina. Dovendo dare un titolo alla trilogia che prendeva forma nella mia testa, scelsi "L'Arcobaleno", perché nella mia memoria erano rimasti vividi i colori delle giacche e dei caschi dei protagonisti. Ricordo che la mattina dopo, a scuola, non riuscivo a pensare ad altro e con una penna verde ho iniziato a scrivere quella scena finale. Altro che ascoltare il maestro.
Nel corso degli anni la trilogia è cresciuta e maturata assieme a me. Oso paragonare il percorso di scrittura, riscrittura e di editing a un'odissea che è durata tredici anni prima della pubblicazione. Il problema più grande lo rappresentava Nora, protagonista del primo libro della trilogia. Un po' come Poseidone, Circe e Calypso, lei continuava a mettermi i bastoni tra le ruote e a impedire l'andamento della trama. Non riuscivo ad arrivare alla scena finale che era l'origine di tutto. Volendo, potremmo dire che faticavo a tornare a "Itaca", come Ulisse. Stufa di girare in lungo e in largo nella riscrittura di scene e capitoli, mi sono distratta con mio fratello giocando a scacchi. (Per la cronaca, mi batteva sempre.) Tra l'altro, con tanta pazienza, era riuscito a farmi appassionare a due anime: Fullmetal Alchemist e Code Geass. Credo che vedere questi due anime e discuterne con lui sia stato il momento della svolta: ero pronta per chiudere la partita iniziata da bambina, una partita che ora portava il titolo Scacchi grigi.
Paper&Popcorn: Il tuo esordio però c'è stato con il libro Il Bianco Tristano: di cosa parla?
Sara: È un po' ironico che io abbia pubblicato per primo l'ultimo manoscritto che ho iniziato a scrivere. Il Bianco Tristano voleva essere un breve prologo di Scacchi grigi, ma... ecco, mentre percorrevo la mia odissea con Scacchi grigi ho affondato le radici della trilogia a Daimh.
La storia riprende gli eventi della guerra precedente a Scacchi grigi, una guerra che si è combattuta interamente a Daimh. Il fronte nemico avanza inarrestabile, la sua conquista e vittoria sono una consapevolezza schiacciante persino per le persone più potenti del regno. Tuttavia le ultime speranze dell'esercito daimhese sembrano incrollabili grazie alla presenza dei Nove Scelti, detti anche "l'Arcobaleno". Secondo delle antichissime leggende il Creatore dona a nove persone i Nove Elementi, uno ciascuno, affinché proteggano gli oppressi e la pace tra le sue creature amate. Morlëna Rhonitt, la tuttofare di un paesino sperduto, è l'ultima degli Scelti, erede della Neve e dei Ghiacci.
Alcuni anni dopo questa guerra, Morlëna prende in mano carta e penna: raccoglie così le storie di chi la circondava e di legami a pezzi che dedica sin dalla prima pagina al fratellino, condannando i propri errori e implorando perdono. Attraverso questi racconti di guerra, lei gli promette di spiegare perché tra loro c'è una distanza che non può più essere superata.
La storia riprende gli eventi della guerra precedente a Scacchi grigi, una guerra che si è combattuta interamente a Daimh. Il fronte nemico avanza inarrestabile, la sua conquista e vittoria sono una consapevolezza schiacciante persino per le persone più potenti del regno. Tuttavia le ultime speranze dell'esercito daimhese sembrano incrollabili grazie alla presenza dei Nove Scelti, detti anche "l'Arcobaleno". Secondo delle antichissime leggende il Creatore dona a nove persone i Nove Elementi, uno ciascuno, affinché proteggano gli oppressi e la pace tra le sue creature amate. Morlëna Rhonitt, la tuttofare di un paesino sperduto, è l'ultima degli Scelti, erede della Neve e dei Ghiacci.
Alcuni anni dopo questa guerra, Morlëna prende in mano carta e penna: raccoglie così le storie di chi la circondava e di legami a pezzi che dedica sin dalla prima pagina al fratellino, condannando i propri errori e implorando perdono. Attraverso questi racconti di guerra, lei gli promette di spiegare perché tra loro c'è una distanza che non può più essere superata.
Paper&Popcorn: Come descriveresti il tuo stile di scrittura e come è cambiato negli anni?
Sara: Per chi ha letto sia il prequel che la trilogia, salta all'occhio che lo stile di scrittura da uno all'altra non è lo stesso. La similitudine è forse il fatto che per qualche ragione i narratori si rivolgono concretamente a qualcuno, ma poi sono difficilmente paragonabili. Ho altri manoscritti e cantieri aperti con stili di scrittura ben diversi da questi. Quindi, con molta fatica, riconosco tra tutti i miei manoscritti solamente due costanti: l'utilizzo di diversi punti di vista per narrare la storia e un tono "speranzoso". Non importa quanto siano disperati i personaggi, persino nella sconfitta e nella morte l'oscurità non ha mai l'ultima parola.
Paper&Popcorn: Hai partecipato alla prima edizione del Books In Town (l'evento da me organizzato): come hai vissuto questa esperienza?
Sara: Ci penso e ancora non ci credo che questa follia sia divenuta realtà. Per me è stato complicato coordinare tutto, tra la distanza geografica e il limite di trasporto in aereo, ma alla fin fine ce l'ho fatta! Ricordo con enorme piacere l'ambiente accogliente, i paesaggi che mi hanno accompagnata fino ad Anagni, gli incontri con i lettori, ma anche con gli altri autori e autrici. Davvero, tutte persone splendide, con storie meravigliose da raccontare e tanta, tantissima creatività. Mi sento rinata, dal BIT, come se la mia fantasia avesse ripreso il volo.
Paper&Popcorn: Ultima domanda: a cosa stai lavorando? Qualche novità per questo 2023 che puoi anticiparci?
Sara: Ovviamente sto lavorando al terzo e ultimo libro della trilogia Scacchi grigi che uscirà proprio entro la fine di Giugno 2023. Sto ipotizzando una traduzione in inglese per il 2024, voglio lavorarci bene e con calma. Chi si farà avanti in questa nuova avventura linguistica, Il Bianco Tristano o Scacchi grigi? Staremo a vedere!
Parallelamente ho altri manoscritti nel cassetto, nuove avventure, nuovi personaggi, nuovi continenti che non vedo l'ora di presentarvi, tra cui L'arco perduto sarà il prossimo appuntamento per i lettori e le lettrici in lingua italiana. La trama di questo nuovo manoscritto si svolgerà cronologicamente dopo gli eventi di Scacchi grigi in un enorme continente con un deserto al centro... Ovviamente non mancheranno magia e misteri, ma la cosa che più mi piace di questa saga è giocare con il pessimo tempismo degli uni e la sfortuna degli altri personaggi. Rispetto a Scacchi grigi e Il Bianco Tristano, in cui l'idealismo e la solidarietà sono inscindibili dallo sviluppo dei personaggi, in L'arco perduto troveremo l'utilitarismo a fare da primo collante tra personaggi restii, compromessi o persino corrotti. Mi piace costruire queste relazioni partendo da zero, con un approccio così privo di sentimento. Vorrei dirvi di più, ma è un grosso progetto e perciò è fondamentale prendersi il tempo necessario prima di promettere date d'uscita.
Parallelamente ho altri manoscritti nel cassetto, nuove avventure, nuovi personaggi, nuovi continenti che non vedo l'ora di presentarvi, tra cui L'arco perduto sarà il prossimo appuntamento per i lettori e le lettrici in lingua italiana. La trama di questo nuovo manoscritto si svolgerà cronologicamente dopo gli eventi di Scacchi grigi in un enorme continente con un deserto al centro... Ovviamente non mancheranno magia e misteri, ma la cosa che più mi piace di questa saga è giocare con il pessimo tempismo degli uni e la sfortuna degli altri personaggi. Rispetto a Scacchi grigi e Il Bianco Tristano, in cui l'idealismo e la solidarietà sono inscindibili dallo sviluppo dei personaggi, in L'arco perduto troveremo l'utilitarismo a fare da primo collante tra personaggi restii, compromessi o persino corrotti. Mi piace costruire queste relazioni partendo da zero, con un approccio così privo di sentimento. Vorrei dirvi di più, ma è un grosso progetto e perciò è fondamentale prendersi il tempo necessario prima di promettere date d'uscita.
Paper&Popcorn: Grazie mille per essere stata qui con me, oggi. È sempre un piacere scambiare due chiacchiere con te!
Ed anche oggi l'intervista finisce qui. Grazie ancora a Sara per la sua disponibilità, la sua gentilezza e per aver partecipato alla prima edizione del BIT!
Se volete sapere di più su di lei e sulle sue opere, la potete seguire su:
Alla prossima,
Paper&Popcorn
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