Oggi ho il piacere di ospitare la seconda tappa del Blogtour del libro Fusione e Futuro di Jacopo Stante. Ringrazio Jane (Instagram), organizzatrice del Blogtour, per avermi dato l'opportunità di partecipare❤.
Anno 2047. Robert sta per raggiungere i suoi
obiettivi aziendali e sposare Chiara. Conosce
Riccardo, chef, che teme che la qualità della sua
cucina peggiori di anno in anno a causa dei duri
colpi inferti all’ambiente. Quando salgono insieme
sullo stesso aereo alla volta delle campagne in
California, non possono immaginare che
giungeranno in realtà sul pianeta Blaze e che quella
strana e inaspettata esperienza possa tradursi nel
rischio di non poter riabbracciare mai più i loro
cari. Riusciranno a capire qual è davvero il loro
impatto sul pianeta, a superare l’esame di umanità
che gli verrà proposto da un certo chef Pascal e a
tornare alle loro vite? I tempi scorrono sul pianeta
terra controllato dalla Polizia Sanitaria e diviso in
zone ricche e protette e zone insicure esposte ai
cambiamenti climatici. Un romanzo, un manuale,
per esorcizzare la paura dell’estinzione con la
scoperta della nostra più grande capacità, quella di
essere umani e conoscere l’amore.
Biografia dell'autore
Jacopo Stante è entrato nell’editoria
ultraquarantenne per avere più materiale di
esperienze umane da descrivere. Scrive per
desiderio di raccontare e dare speranza oltre il
realismo minacciato dal cambiamento climatico. Si
considera un osservatore affascinato dell’umano e
dalla sua capacità di vedere oltre i dettagli e di
imparare dal passato e dal presente, dagli errori e
dal successo, perdonarsi, andare avanti e costruire
il futuro. Vive tra l’Italia e gli Stati Uniti.
La mia tappa
Come è nata la tua idea di scrivere Fusione e Futuro?
I racconti fantascientifici mi hanno sempre affascinato perché mi ricordano la teoria della relatività e quanto siamo infinitamente piccoli in relazione al cosmo. L'idea di Fusione e Futuro è nata proprio dalla visione di un video di un minuto sulla relatività. Il video riprendeva un uomo addormentato su un prato. La telecamera fotografava l'uomo, poi zoomava sulla pelle poi dentro la pelle, mostrando il contenuto delle cellule e poi continuava, fuoriuscendo dal corpo ed entrare nel prato, nella terra, nel cosmo tutto. All'interno di quel contesto senza confini mi sembrava che tutto fosse come se tutti gli elementi si fondessero tra loro all'interno di cicli caotici ma precisi che si ripetevano. Il romanzo nasce da qui ovvero dalla realizzazione che come in natura, tutto è ciclico e vi è una fusione tra le nostre scelte presenti e conseguenze future.
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